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Gli aspetti legali di un E-commerce

Gli aspetti legali di un E-commerce

2 Ottobre 2018

Lo sviluppo dell’e-commerce in Italia è stato graduale per un certo periodo ed ora sembra arrivato ad un livello di crescita mai registrato sino ad ora. Attraverso una piattaforma di e-commerce un semplice negozio online si trasforma in una struttura capace di soddisfare un utente in qualsiasi luogo di trovi, sfruttando le dotazioni della stessa piattaforma. Per le aziende che intraprendono la strada della vendita online occorre che prendano in considerazione gli aspetti legali di un e-commerce.

Occorre fare riferimento al Decreto Legislativo 9 Aprile 2003, n.70 che recepisce la Direttiva CE 2000/31 che si è occupata proprio di questo argomento. In questi provvedimenti sono stabilite le disposizioni a tutela del consumatore e del venditore. In particolare all’articolo 7 viene sancito in merito alle informazioni da rendere accessibili al compratore che devono essere: “«facilmente accessibili, in modo diretto e permanente»

Oltre a questa fonte ci si deve riferire anche al Decreto Legislativo 206/2005.

Gli elementi che rendono un e-commerce a norma di legge

Analizzando il dispositivo normativo si possono individuare alcuni elementi fondamentali e quindi da rispettare per proporsi con un negozio online.

L’Identità del venditore

Le generalità del venditore sono determinanti per poter operare. Sul sito quindi deve essere chiaro desumere:

  • Il nome o la denominazione,
  • I recapiti per contattare l’azienda
  • Il Codice Fiscale/partita IVA 
  • L’iscrizione al Registro delle Imprese 

Per alcune attività deve essere concessa una licenza autorizzativa. Il numero della Concessione deve poter essere individuato.

Per le professioni regolamentate bisogna indicare l’ordine professionale dove è iscritto il professionista. 

Il Prodotto o Servizio offerto

Ci si rifà alla condotta leale che ogni venditore deve avere. Il prodotto va descritto con accuratezza e soprattutto in modo veritiero. Si fa riferimento alle caratteristiche principali del bene o servizio. Per quelli sottoposti ad autorizzazione questa deve risultare, mentre quelli concessi in licenza d’uso avranno bisogno di un contratto che evidenzi in maniera particolareggiata cosa è concesso e cosa no, all’utilizzatore consumatore.

Il Prezzo 

A questo punto va posta attenzione poiché il prezzo del servizio/prodotto proposto per la vendita, deve essere delineato in modo preciso e stabilito in ogni sua componente ed alla fine come complessivo. Quindi per capirci, va inserita l’imposta che grava sui consumi, i costi di spedizione, e quelle eventuali di consegna. In modo preciso significa che il consumatore deve essere assolutamente certo di quanto costa il bene o servizio acquistato.

Modalità di pagamento e i tempi di consegna

Vanno chiariti esplicitamente i mezzi accettati per il pagamento e i tempi in cui avviene la consegna. Da notare che con il pagamento la transazione si dichiara conclusa, ma per far si che lo sia veramente il venditore è chiamato ad emettere un documento duraturo, va bene la mail, nel quale viene redatto un riepilogo della transazione.

Attenzione alle variazioni dei dati fin qui menzionati, bisogna aggiornarli prontamente nel sito o nell’offerta per obbligo di legge.

La pubblicità

Si dice che è l’anima del commercio, la comunicazione commerciale deve avere delle caratteristiche specificate di seguito:

  • Bisogna chiarire subito che si tratta di pubblicità;
  • Chi è il soggetto che ha chiesto di fare la pubblicità;
  • In caso si tratti di sconti, omaggi, premi, concorsi e giochi promozionali, occorre evidenziare le condizioni di adesione.

La pubblicità inviata a soggetti che non ne hanno fatto richiesta contestuale è normata all’articolo 9, in maniere più stringente. In breve si deve capire che si tratta di pubblicità in maniera inequivocabile. Colui che la riceve deve potersi esprimere in merito alla volontà di non ricevere più quel tipo di messaggio da quella determinata azienda. Inoltre il destinatario deve aver richiesto l’invio di quel tipo di comunicazione.

Altre importanti disposizioni del Codice di Consumo

Il Codice di Consumo contiene altre norme a cui bisogna attenersi. Una di queste, all’articolo 49, puntualizza la necessità di fornire al compratore tutte le informazioni inerenti alle condizioni contrattuali come la garanzia legale di conformità, l’assistenza del post-vendita, i costi di restituzione ed altre ancora oltre quelle già stabilite dal precetto precedente. 

Gli aspetti legali di un e-commerce non finiscono qui. 

Bisogna tener conto anche dell’articolo 51 del Codice di Consumo in materia di contratti a distanza. I requisiti formali che deve possedere un contratto di questo tipo parlano anche di rendere estremamente chiaro l’obbligo derivante dall’ordine “ordine con obbligo di pagare“.

Le pene per l’inosservanza della legge

Queste ulteriori precisazioni sono importanti per chi deve svolgere l’attività di vendita online, e sono previste all’articolo 52 del Codice. 

Ci sono diversi profili di pena derivanti da non aver ottemperato ai precetti stabiliti dalla legge. Se non si rispetta l’obbligo di informazione inerente i costi della spedizione e della restituzione del bene, questi non dovranno essere corrisposti. Quando si parla di violazioni riguardo al diritto di recesso le cose diventano un po’ più articolate.

Il diritto di recesso

Entro 14 giorni il consumatore può recedere dal contratto. Per i beni la conta dei giorni parte dalla loro consegna. Se il prodotto è un servizio si parte da quando il contratto si è inteso come concluso. Questo periodo di tempo è una concessione ulteriore che si da al consumatore per potersi ravvedere semplicemente se non vuole più aderire. Lo si chiama per questo motivo anche con il nome di diritto di pentimento. Oltre a ciò la legge stabilisce che questo diritto viene esercitato senza costi, nemmeno quelli della restituzione se questa utilizza il canale ordinario. Al limite ci potrebbe essere una cifra dovuta all’utilizzo anomalo, e cioè quello che ha cagionato al bene una diminuzione di valore.

Nel caso in cui le informazioni sul diritto di recesso non venissero fornite dal professionista, la sanzione corrisponde all’estensione del periodo che definiamo del pentimento. Il consumatore ha ulteriori 12 mesi a partire dall’ultimo giorno del suo diritto di recesso di 14 giorni. Quando vengono fornite le informazioni il periodo di recesso riprende la sua normale attribuzione di 14 giorni.

Nel caso in cui il professionista non fornisse le informazioni, il compratore viene esentato anche dall’uso anomale del bene.

Come visto gli aspetti legali di un e-commerce sono non di poca importanza e occorre informarsi con cura su ciò a cui si va incontro.

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